Nella introduzione, P. Amedeo sottolinea due aspetti:
La difficoltà, diffusa tra molti credenti e praticanti, di condurre una vita spirituale costante, libera e robusta. Sono infatti frequenti le nostre “altalene” tra momenti di intensa partecipazione spirituale e momenti di deserto;
La diffusione dell’esigenza di crescita anche a livello di Chiesa, oltre che di singoli credenti.
A tal proposito fa riferimento ad un articolo del Card. Suenes sul tema”come passare da una
fede nominale ad una esperienza di fede vera”
Entrando poi nel tema dell’insegnamento, P. Amedeo fornisce alcuni spunti pratici per aiutarci a crescere nella fede:
ASCOLTARE la Parola di Dio con la “sicurezza” che Gesù Risorto dice
qualche cosa A ME, ADESSO.
Si tratta della “sicurezza”( fede viva) col la quale Pietro accoglie l’annuncio
come Parola di Dio.
E’ bello meditare il mistero per cui il “Verbo Eterno” viene a noi in forma umana e
comprensibile (la Sacra Scrittura).
Una volta accolta la Parola di Dio,dobbiamo prepararci seriamente a trasmettere agli altri,
con la preghiera e con lo studio( come avviene,ad es., nelle cellule).
Allorché trasmettiamo la Parola di Dio, sperimentiamo che - proprio per supplire alla nostra limitatezza – entra in azione lo Spirito Santo (vedi Apostoli dopo la Pentecoste).
NUTRIRE la nostra fede quotidianamente, cosa che del resto chiediamo nel Padre Nostro.
Come usiamo fare per il nostro corpo,è necessario che provvediamo al nutrimento dell’anima bene e regolarmente mediante:
la parola di Gesù da meditare (almeno quindici minuti al giorno);
l’Eucaristia (corpo di Gesù); per assimilare la presenza di Gesù è necessario un
grande approfondimento di fede affinché la comunione produca i suoi effetti.
A coloro che hanno la gioia di partecipare quotidianamente alla celebrazione eucaristica
si consiglia la meditazione delle letture del giorno.
A tal proposito, P. Amedeo invita alla riflessione sulla prima lettura del giorno
(domenica 17/ 01/ 93) tratta da Isaia 49, 6”…è troppo poco che tu sia mio servo,IO ti farò
luce delle genti, tu porterai la MIA salvezza fino ai confini della terra…”
Viene posto l’accento sull’azione del Signore, che è Onnipotente e che chiede a ciascuno di noi, nonostante la nostra miseria,di portare la SUA salvezza fino ai confini del
Mondo. E questo proprio perché Dio è sempre con noi.
Altra Parola del Vangelo, particolarmente forte: Giovanni Battista dice di Gesù:
“…io battezzo con acqua, ma dopo di me viene un altro che battezza( cioè lava)
con il fuoco dello Spirito Santo…”.
Dunque, il nuovo battesimo avviene con il fuoco che è lo Spirito Santo, il quale, aiutandoci ad amare, ci purifica. Infatti, più noi amiamo e più il male si allontana da noi.
Segue adesso l’indicazione di tre punti di riferimento nel cammino di crescita
spirituale. Lo Spirito Santo deve essere per noi come una ”fornace” nella quale sviluppare:
1. la PREGHIERA, intesa come rapporto con la SS. Trinità
2. i rapporti di UNITA’ con quelle persone che condividono la fede ed il cammino
spirituale.
Gli apostoli, che facevano vita comunitaria, non si mossero da Gerusalemme, come aveva loro indicato il Maestro, finchè non ricevettero forza dall’alto.
La vita cristiana è, di sua natura,comunitaria. Gesù, nell’ultima cena:”…amatevi tra voi come io vi ho amati…”
L’amore all’interno della famiglia va coltivato perché Dio Onnipotente non fa nulla senza di noi.
Il matrimonio (che, non dimentichiamolo, è un sacramento) esprime la volontà di Dio di “usare” il coniuge come canale privilegiato di santificazione!
- 3 La MISSIONE intesa come sviluppo apostolico. In estrema sintesi si può affermare:
“O si diventa APOSTOLI o si diventa APOSTATI”.
E’ bene ricordare che
l’unione con Dio
segna sempre una dinamica “pasquale”.
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